Reverse Charge: tutto quello che devi sapere
01 gennaio 2023
Gli argomenti di questo articolo:
- Quando si applica il reverse charge?
- Come funziona il reverse charge?
- Il reverse charge e l’obbligo di fatturazione elettronica nel 2022
Quando si applica il reverse charge?
A partire dal 1 luglio 2022 è obbligatorio inviare elettronicamente le integrazioni relative al reverse charge (operazioni UE) o alle autofatture (operazioni Extra UE) solo nel caso di operazioni singole superiori a euro 5.000. Per tutte le operazioni che non superano questa soglia l’opzione dell’integrazione elettronica è facoltativa.
Come funziona? Un esempio.
Al momento della ricezione di una fattura estera (cartacea o su PDF), si dovrà emettere una fattura elettronica indicando le nuove tipologie di documento messe a disposizione dall’agenzia delle Entrate.
Usi Pinv? Scrivici o chiamaci, ti seguiremo nella procedura di emissione per l’inserimento del relativo “tipo documento” da indicare, come ad esempio:
- TD16 NEW – Integrazione fattura reverse charge interno (da utilizzare per inviare allo sdi le fatture ricevute senza Iva, ad esempio ai sensi dell’art. 17 Dpr 633/1972).
- TD17 NEW- Integrazione o autofattura per acquisto servizi dall’estero (per acquisto di servizi da soggetti non residenti Ue o Extra-Ue).
- TD18 NEW – Integrazione fattura acquisto beni Intraue.
- TD19 NEW – Integrazione o autofattura per l’acquisto di beni ex art. 17 c. 2 (da soggetti non residenti di beni esistenti in Italia o per acquisto da soggetti non residenti ma identificati in Italia).
Reverse charge: obbligo di fattura elettronica nel 2022?
Ricorda che l’integrazione con il reverse charge sarà da effettuare solo per le operazioni di importo singolo superiore a euro 5.000. La fattura dovrà essere registrata entro il mese in cui è stata ricevuta o entro 15 giorni dal ricevimento, con riferimento al relativo mese.
In ogni caso, nei confronti del cliente estero si dovrà continuare a inviare la fattura cartacea.